La dama del giglio by Marion Zimmer Bradley

La dama del giglio by Marion Zimmer Bradley

autore:Marion Zimmer Bradley
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fantasy, General, Fiction
ISBN: 9788878182240
editore: TEA
pubblicato: 2006-07-14T22:00:00+00:00


Il sacerdote la condusse attraverso l'ingresso da cui era entrato, lungo un corridoio a sinistra e in quella che sembrava la biblioteca del Tempio. Mikayla era ancora circondata dalla luminescenza blu - si era mossa assieme a lei - ma l'ignorò mentre guardava i volumi. Hanno una biblioteca più

grande di quelle della Cittadella e dell'Arcimaga messe assieme, pensò

piena di ammirazione. Certo avranno la soluzione per il problema di U- zun.

Il Compagno batté le mani due volte e un giovinetto, vestito di una corta tunica nera cinta da una corda in vita, si precipitò nella stanza.

«Sì, Padre?» disse, apparentemente in attesa di ricevere ordini.

«I miei rispetti alla Figlia Maggiore della Dea Meret, le sarei molto grato se potesse raggiungermi qui il più presto possibile.»

Il ragazzino non rispose, si limitò a inchinarsi e corse via. Dopo qualche minuto si udì uno scalpiccio di sandali nel corridoio di pietra, e una donna alta vestita di nero fece il suo ingresso.

«Che cosa desideri, Padre mio?» domandò con deferenza. Poi vide Mikayla. «Quella chi è?»

Il Compagno sedeva su uno scranno abbellito da complicati intagli; indicò una panca che si trovava dietro Mikayla. La donna prese posto su una sedia più semplice accanto a un tavolo di lettura, e Mikayla dedusse che l'invito a sedersi sulla panca era diretto a lei. Il Compagno le sorrise con aria accattivante. «Vorrei che rispondessi a qualche domanda. Hai detto di essere una vergine, è vero?»

«Sì», rispose Mikayla, cercando di non lasciar trasparire la noia. Cominciava a stancarsi di ripeterlo. Che c'è di tanto importante nell'essere vergi- ni? si chiese. Tutti lo sono al momento della nascita.

«E appartieni a una stirpe reale?» Gli occhi della donna si spalancarono, ma rimase in silenzio.

«Sì», ripeté Mikayla.

«Chi sono i tuoi genitori?»

Mikayla non sapeva perché, ma d'un tratto era restia a fornire le generalità dei suoi, forse perché le tornavano in mente le parole dette da Uzun nel corso di una lezione «I nomi hanno un potere», le aveva detto. «Conoscere il nome di una persona significa esercitare su di essa un potere.»

«Mio padre è il re di Ruwenda e Labornok», disse semplicemente, «e mia madre è la regina.»

«È di stirpe reale?» chiese il sacerdote.

«Principessa di Var», rispose brevemente Mikayla.

«Scusa, Padre», s'intromise timidamente la donna, «posso?» Egli inclinò

il capo e la donna si rivolse a Mikayla. «Significa che sei discendente diretta del principe Antar di Labornok?»

«Quello che sposò la principessa Anigel?» Da quando si era stabilita dall'Arcimaga, Mikayla era venuta a sapere una grande quantità di notizie riguardo alle tre principesse gemelle e alla ricerca dei Talismani, nonostante si sforzasse in tutti i modi d'ignorare i frequenti accenni all'argomento. Ma Fiolon e Uzun trascorrevano tanto tempo a scambiarsi ballate su quel tema che Mikayla non aveva potuto evitare di assimilarne le parti principali.

«Sì», replicò la donna.

«Allora discendo direttamente da lui», disse Mikayla. «Lui e Anigel sono miei antenati, risalendo non so più di quante generazioni.»

«Una principessa della famiglia reale di Labornok», sussurrò piano la donna. «Mi sembra di sognare. Significa che Meret è dalla nostra parte.



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